César Manrique, l’artista che ha reso Lanzarote un museo a cielo aperto
Lanzarote, oltre ad essere l’isola più naturalistica e selvaggia delle Canarie, con i suoi spazi vulcanici e parchi naturali, è anche un’isola ricca di cultura e soprattutto di storia artistica.
Infatti, chiunque si reca a Lanzarote, nota fin da subito che l’impronta dell’artista César Manrique, nato nel 1919 ad Arrecife, la capitale dell’isola di Lanzarote, è stato uno degli esponenti maggiori della voce artistica delle Canarie e ha lasciato un segno indelebile su quest’isola fatta di lava e acque color azzurro cielo.
La produzione artistica di Manrique può quasi definirsi urbana, infatti, oltre a varie opere scultoree conservate all’interno della Fondazione César Manrique, lungo tutta l’isola è possibile vedere tracce del suo operato e proposito di abbellimento e decorazione di Lanzarote.
Tra le opere più famose, più che altro spazi disegnati e incentivati dall’artista, ci sono certamente i famosi Jameos de Agua, Mirador del Rio, Giardino dei Cactus, Mirador de La Peña, Centro Commerciale di La Vaguada e il lago della Costa de Martiánez.
Senza contare poi le varie sculture a vento o meno che costellano tutta l’isola e che sono simbolo inconfondibile della passione dell’artista per l’isola di Lanzarote e per il suo volto naturalistico.
Tra le varie sculture che César Manrique ha posizionato in tutta l’isola, le più famose sono quelle del Mirador del Rio o il “diavoletto” all’entrata del Parco Naturale di Timanfaya.
Manrique teneva moltissimo alla conservazione e preservazione dell’isola di Lanzarote tanto che fu anche promotore di alcune idee architettoniche che tutt’ora regolano lo sviluppo urbanistico dell’isola, come ad esempio la volontà di vietare (esclusi alberghi ed hotel) edifici superiori ai due piani di altezza.
Inoltre, cercando sempre di seguire uno spirito artistico-edilizio che si inserisse perfettamente in un contesto naturalistico e creasse sinergia tra quello che viene costruito dall’uomo e ciò che è invece creato dalla natura, Manrique progettò luoghi suggestivi come il Giardino dei Cactus, una serie di terrazzamenti circolari che ospitano specie diverse di cactus;
la casa Museo-Monumento del campesino dove l’artista spagnolo è riuscito a costruire all’interno di una zona completamente vulcanica senza contaminare né corrompere lo stato naturale di questa zona fatta di piccoli vitigni per lo più utilizzati per la produzione di un ottimo vino
O – infine – l’auditorio naturale del famosissimo Jameos de Agua, un complesso di grotte vulcaniche che Manrique ha valorizzato e reso fruibile al pubblico.
Infine, un’altro elemento degno di nota e che racconta il percorso artistico di Manrique è la sua casa-laboratorio, fatta costruire proprio nel bel mezzo della “rota de volcanes” (la strada che porta alla famosa colata che caratterizzò l’eruzione più lunga della storia di Lanzarote) come simbolo di unione tra le creazioni umane e quelle naturali.