Da fortezza a museo di arte contemporanea: il Castillo de San José
La fortezza denominata “Castillo de San José” venne costruita durante il XVIII secolo, sotto la reggenza borbonica di Carlo III. In quell’epoca esistevano a Lanzarote tre edifici militari: il Castello di santa Barbara (Teguise), quello di San Gabriele (Arrecife) e la Torre dell’ Aquila (a sud dell’isola). Il Castello di San José venne edificato per difendere l’attività portuaria e la popolazione dagli attacchi berberi e dai corsari inglesi. Con un progetto realizzato dall’ingegnere militare Alejandro de los Ángeles si siede inizio alla costruzione della fortezza sul porto di Naos, uno dei centri principali dell’intero arcipelago canario per quel che riguardava la riparazione navale. All’interno di questa massiccia fortezza militare troviamo oggi il MIAC (Museo Internazionale d’ Arte Contemporanea), costituito nel 1975 con il fine di “promuovere, riunire ed esporre le opere più significative dell’arte moderna”.
Come quasi tutto ciò che di artistico c’è a Lanzarote, il Museo fu idea di César Manrique, che diresse personalmente le opere di ristrutturazione del Castello: negli anni ’70 il Castillo de San José era in completo abbandono, e si dovette intervenire strutturalmente non solo sul castello in sè, ma anche su gran parte degli edifici annessi. Contemporaneamente ai lavori di ristrutturazione venne indetto il primo “Concorso Internazionale di Arti Plastiche”, dal quale verranno scelte le opere da esporre all’apertura del Museo. L’inaugurazione del Castillo de San José come Museo avviene l’8 Dicembre del 1976, 200 anni dopo l’ edificazione della fortezza militare.
L’apertura del MIAC ebbe una grande ripercussione sul mondo artistico europeo, e quasi 200 sono stati gli artisti sino ad oggi ospitati nelle sale dell’antico castello militare. La collezione all’interno del Castillo Riflette una generazione di artisti che va dagli anni’50 alla fine degli anni ’70, in cui si possono evidenziare tre grandi correnti: l’astrattismo geometrico, l’astrattismo formale e l’astrattismo figurativo.