Tra lava e salsedine nasce il vino più famoso delle Canarie: i vini di Lanzarote
Alessandra Ros
Nascono tra lapilli vulcanici e i venti degli Alisei, dalla cura e passione dell’uomo che vive della terra, a pochi kilometri dalle terre africane e ad oggi, sono simbolo dell’Isola di Lanzarote, dentro ogni acino di quest’uva centenaria si racchiude non solo la dedizione di chi la coltiva, ma anche la storia della terra in cui cresce.
Oggi i vini di Lanzarote sono molto conosciuti e commercializzati, stanno vincendo premi importanti e sono etichettati con “Denominazione di Origine”, ma com’è nato tutto ciò?
Un po di storia…
Tutto cominciò molto tempo fa, nel lontano 1 settembre del 1730, quando ci fu l’eruzione de “las Montañas del Fuego” che durarono circa sei anni e ricoprendo così gran parte del territorio di colate di lava, lapilli e cenere.
Fino a quel momento la gente del posto solo piantava piccole quantità di moscato per poi appassirne gli acini, ma presto si resero conto delle potenzialità di quei terreni, ora ricoperti da strati di materia proveniente dal centro della terra, ricca di minerali , magnesio e sodio.
Capirono che quella cenere vulcanica non fu una catastrofe, anzi, aveva tutte le caratteristiche necessarie per convivere con le vigne e addirittura migliorarne le prestazioni. I lapilli e le ceneri infatti, proteggono le radici dal calore mantenendone l’umidità, mentre i venti costanti ricchi di salsedine provenienti dal nord dell’isola arricchiscono il tutto con un tocco di salsedine.
La ormai famosa malvasia vulcanica si è adattata per secoli a questi climi ostili all’agricoltura, dando così vita a una qualità d’uva autoctona e unica nel suo genere.
Anche se dopo aver scoperto le potenzialità del “nuovo” terreno, aumentò notevolmente la produzione di vino nella zona, c’è da specificare che non tutti allora si adattarono facilmente a questo cambio territoriale e a questo modo di lavorare la terra.
Infatti degli agricoltori della zona de La Geria al centro dell’isola, decisero di iniziare un impresa che risultò presto impossibile: aiutandosi con dei cammelli tentarono di togliere tutta la cenere e i lapilli che erano caduti in quella zona. Quando si resero conto che non ce l’avrebbero fatta, no gli restava altrimenti che creare dei grandi buchi circolari e iniziare la semina.
Oggi 300 anni dopo quell’intento, la zona de La Geira, costituisce uno dei luoghi principali per la viticoltura dell’isola di Lanzarote.
Malvasìa e la settimana del vino
Quest’anno si celebrerà la 5ª edizione di “Malvasìa, semana del vino de Lanzarote”, che negli anni passati ha racchiuso moltissime attività creative e culturali come: degustazioni, visita di cantine e vigneti, rappresentazioni teatrali, ma anche attività creative come la pittura con vino rosso e incontri con i viticoltori. Sette giorni per celebrare non solo il vino ma una tradizione autoctona e speciale.
Nel 1993 il “Consejo Regulador” , organo che si occupa della rappresentazione, difesa, garanzia,investigazione e sviluppo di mercati e produzioni di questi vini, ha conferito la Denominazione di Origine ai Vini di Lanzarote e nel 2015 ha dato vita a questo evento che sta prendendo piede ogni anno di più.
Lo sapevi che…
- Le caratteristiche climatiche della zona permettono a Lanzarote di essere la prima vendemmia d’Europa, che inizia nel mese di luglio;
- I cammelli si sono usati sia per arare i campi che per la vendemmia fino a pochissimo tempo fa;
- I viticoltori Lanzaroteños, ad oggi eseguono una vendemmia totalmente manuale, raccogliendo grappolo a grappolo l’uva dei loro raccolti;
- Nel 1730, quando ci fu la grande eruzione vulcanica de “Las Montañas del Fuego” l’isola di Lanzarote era abitata da 5.000 abitanti e 1.700 cammelli;
Se siete amanti delle cantine potete visitare La Bodega El Grifo fondata alla fine del XVIII secolo e che accoglie al suo interno un museo del vino con una biblioteca di 4.500 volumi tutti inerenti al vino, alla gastronomia e alle isole canarie;
La Geria, con la sua vista mozzafiato sopra il vulcano di Timanfaya;
La Bodega De Bermejo anch’essa risalente al secolo XVIII che ci permette di ammirare la tipica architettura delle Isole Canarie.
“Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni.”
Leonardo da Vinci (1452 – 1519)